Questo gadget è inserito a scopo valutazione esame

lunedì 18 novembre 2013



IL SUPERAMENTO DELLA LEZIONE FRONTALE: 
APPRENDIMENTO COOPERATIVO E LE RISORSE DEL GRUPPO CLASSE. 



Molti insegnanti nella loro pratica educativa e didattica, inseriscono segmenti
di apprendimento cooperativo, che arricchisce il già consolidato lavoro di gruppo.

Qual è la differenza?
apprendimento cooperativo:  è una modalità un po’ diversa dal lavoro di gruppo, in quanto è focalizzato sull’apprendere insieme l’uno con l’altro,
l’uno dall’altro, l’uno per l’altro

lavoro di gruppo: collaborare verso un obiettivo comune: si tratta di una pratica molto conosciuta e diffusa

...ma quali possono essere alcune delle metodologie per far si che avvenga un APPRENDIMENTO COOPERATIVO in classe?

1) potrebbe essere l'uso del COSTRUTTIVISMO!
 Secondo tale teoria, la conoscenza è costruzione, meglio ricostruzione delle conoscenze che ognuno di noi possiede. 
Il costruttivismo sottolinea che l’apprendimento avviene attraverso il confronto delle 
varie mappe cognitive presenti in ciascuno degli studenti e nel gruppo classe. 
L’insegnante può stimolare l’apprendimento, attraverso la pratica del prendersi cura, di come ciascuno e di come la propria classe, elabora, costruisce e ricostruisce le mappe cognitive comuni. 

2) O la METACOGNIZIONE!
La metacognizione è un altro filone che suggerisce di superare la lezione frontale, 
spingendo ogni alunno e il lavoro di gruppo, verso la riflessione e il controllo di come si 
apprende, mettendo in evidenza le proprie mappe cognitive, le proprie strategie di controllo, le proprie valutazioni su come si è appreso.

in poche parole per far si che avvenga un apprendimento cooperativo bisogna passare da metodologie dove l’attore principale risulta essere l’insegnante, a metodologie dove gli attori siano i ragazzi e il docente.

In questa logica  dovremmo cambiare il modello di insegnamento/apprendimento, da uno di tipo individualistico-competitivo ad un altro di tipo collaborativodemocratico (Dewey 1916). 

Per costruire un clima adatto, occorre che l’insegnante: 
a) sia autocritico e riflessivo e favorisca la comunicazione interattiva tra i ragazzi
(abilità di discussione), affinché essi possano passare da un ruolo più passivo inteso 
come ascoltatori e fruitori di informazioni, a uno più attivo e partecipativo; 
b) modifichi la convinzione che la principale fonte di apprendimento per gli alunni 
sia l’insegnante; 
c) possieda buona autostima
d) conosca e favorisca modi diversi di apprendere e di fare esperienza; 
e) cerchi di valorizzare i punti di forza dei ragazzi; non sottolineando subito i punti deboli, ma cominciando dalla valorizzazione, dal positivo e non dalla svalorizzazione; 
f) permetta a tutti di esprimersi, apprezzi i suggerimenti degli alunni, non giudichi e 
non valuti tutto ciò che viene detto dagli alunni; 
g) valorizzi la partecipazione con lodi e stimoli i ragazzi ad intervenire indicando 
quali abilità trasversali ci si aspetta vengano apprese 
h) stimoli con domande aperte e richieste di pensare insieme ad un argomento in 
piccoli gruppi, per poi riferire le proprie idee a tutta la classe;
i) sappia ascoltare attivamente, mostrando interesse, empatia e ricercando soluzioni mediate e condivise; 
nuova posizione dove ciascuno ritrova parte delle proprie argomentazioni, ma non tutte;
j) progetti la sua lezione in modo flessibile, prevedendo momenti di contrattazione 
dove gli alunni possano scegliere tra una gamma di alternative (autonomia di 
scelta); 
k) agisca in modo coerente; l’insegnante è un modello per gli alunni, quindi deve dare 
l’esempio e agire di conseguenza; 
l) condivida con i ragazzi le scelte educative e i criteri di valutazione degli apprendimenti; 
m) attui il monitoraggio insieme agli alunni il percorso apprenditivo e i processi cognitivi dei singoli alunni e di ogni gruppo;
n) si metta in gioco per primo, funga da modello positivo esperto e stimoli la generalizzazione; 
o) favorisca l’identità, il lavoro di gruppo e l’interdipendenza positiva; 
p) favorisca l’autoconsapevolezza individuale e di gruppo e aiuti la riflessione metacognitiva sui processi attuati ; 
q) sia democratico, entusiasta, positivo, motivato; 
r) insegni le abilità sociali anche attraverso l’interdipendenza dei ruoli;  
s) instauri un rapporto costruttivo con le famiglie e con il territorio.


5 commenti:

  1. Ciao Michela! Secondo me, la metodologia più efficace è il Costruttivismo, in quanto, come tu hai scritto, è "costruzione, o meglio, ricostruzione della conoscenza che ognuno di noi possiede!" ( tratto da http://imparareapprendere.blogspot.it/2013/11/il-superamento-della-lezione-frontale.html#comment-form)
    Perchè? Perchè, come tu hai già espresso, c'è un confronto tra le varie mappe cognitive, quindi c'è una maggiore conoscenza.

    RispondiElimina
  2. Dunque..tanto per incominciare..gran bel argomento!
    Argomento che lascia anche riflettere.. ci si trova oggi a scuola, dove la metodologia di insegnameto appare sempre più prolissa e noiosa ai ragazzi, che già di per sé non sprizzano gioia da tutti i pori per recarsi a scuola ogni giorno..servirebbe a mio avviso ..qualche cambiamento sia metodologico che di approccio alla persona e penso che attraverso un apprendimento collaborativo, dove, i ragazzi possano anche avere un confronto tra di loro e uno scambio di idee, non possa che esserci un riscontro positivo e produttivo.

    RispondiElimina
  3. Anche io quoto Chiara e voto per il costruttivismo! Anche se nella pratica è davvero difficile che ciò venga davvero effettuato nelle scuole...magari fra qualche anno, chissà!

    RispondiElimina
  4. anche sec me attualmente è difficile, e considerando che sempre più ragazzi , soprattutto di età di scuola superiore, vanno avanti a studiare per inerzia, è ora di considerare il cambiamento!!

    RispondiElimina